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Il Topo e il Bue

il topo e il bue

Finalmente! Il 2008 è finito e si spera non tornerà mai più. E’ un anno di 8 che, secondo gli auspici, doveva portare fortuna alla Cina e alla gente, e invece si è rivelato infausto, tragico, ma portatore di grandi cambiamenti.

Una cosa che non cambia nella Cina, prossima futura prima potenza mondiale, è la massa di persone (800 milioni) che ancora popola la campagna, le zone rurali, le aree remote delle praterie, dei deserti, delle montagne. I 737  milioni di contadini, censiti ufficialmente, da quest’anno potranno avere l’uso della terra a tempo indeterminato. Dagli anni ’80 fino ad oggi, la durata del contratto che lo stato stipulava con il contadino è aumentata. Dopo la riforma agraria i contadini hanno l’uso a tempo indeterminato della terra, possono coltivare quello che vogliono, non pagano le tasse, possono organizzarsi come vogliono, unendo la terra e rinforzando le cooperative, oppure possono cedere l’uso della terra (che rimane proprietà dello stato) a terzi, per ottenere un profitto. Il Partito Comunista Cinese, secondo il piano quinquennale, cercherà di redistribuire la ricchezza (troppo concentrata nelle zone costiere), accellererà lo sviluppo delle città rurali per trasformarle in centri di una rete che prevede infrastrutture pubbliche verso l’ovest del paese, richiamando imprese con detassazioni e incentivi che non sono più accordati così ampiamente nelle zone già sviluppate. Tutto questo anche per fronteggiare la crisi finanziaria mondiale e riprendersi dalla ingenuità di avere perso soldi sostenendo l’economia americana. La Cina, come sa bene il governo, non può permettersi di scendere sotto una crescita del 5-7% di Pil annuale per soddisfare la richiesta di lavoro, di assistenza e ammortizzatori sociali, di servizi,  per garantire una vita decente a 1 miliardo e 400 milioni di persone. Il governo è consapevole che per prevenire la crescita di conflitti sociali già presenti(storicamente pericolosi fino ad abbattere dinastie e instaurarne altre) deve concentrarsi all’interno del paese, e continuando nel suo ruolo di potenza pacifica all’esterno, dire al mondo di essere pronti a fare il proprio ruolo nell'ordine mondiale..

La prima prova difficile per la Cina quest’anno è arrivata al chunjie: l’anno del topo ha portato nel centro del paese nevicate violente nel periodo gennaio-febbraio 2008. Milioni di persone bloccate nelle stazioni, nelle strade innevate. Diversi morti e leader in prima fila a volare da una città all’altra per parlare con la gente, coordinando l’esercito (che ha il ruolo di protezione civile del paese), forze di polizia, ospedali, e mense che assicurassero un pasto caldo.

A marzo i fatti nello Xizang, o Tibet, hanno scosso il paese, amplificando il sentimento nazionalista particolarmente nei giovani, che hanno cominciato ad agire attraverso il web, protestando di fronte al Carrefour, boicottando alcuni prodotti occidentali e organizzandosi a livello internazionale durante la marcia della fiaccola olimpica. Il Tibet è troppo importante: acqua, minerali, confini sicuri nel nuovo Big game centro-asiatico. Chiedere ai cinesi di lasciarlo sarebbe come chiedere ad una persona di tagliarsi un braccio. Migliaia di blogger hanno scritto testi, fatto video, discusso, protestato per un’ingerenza straniera vissuta come un bambino dispettoso ripreso dalla mamma. 

I blogger cinesi, che sono anche politici, sono sotto controllo, ma si riuniscono annualmente (quest’anno a Guangdong, Canton) con la presenza di funzionari delle ambasciate straniere, dall’aria vagamente Cia, e poliziotti che poi ne arrestano qualcuno; qualcuno in prigione, altri (www.zuola.com il blog di zuola con la cronaca in diretta del suo arresto postato sul suo sito dal palmare mentre lo portavano via) per portarlo qualche giorno a pescare e parlare, per poi rilasciarlo con stima e ammirazione per la sua intelligenza.

In maggio il terremoto nel Sichuan ha unito il popolo cinese in un aiuto corale fatto di donazioni di sangue, vestiti, denaro; macchine di individui partite da ogni parte del paese andati a prestare il proprio aiuto, donne poliziotto che pur avendo perso la figlia nel terremoto lavorano fino allo stremo delle forze, consapevoli che la speculazione edilizia è causa tanto potente quanto la scossa di 7.8 di magnitudo e gli 80mila morti.

Ed ecco le Olimpiadi ad agosto: 8-08-08. Nello Xinjiang, a pochi giorni dai giochi, bombe e attacchi a commissariati con diversi morti, nello Yunnan bombe su autobus. I cinesi si giocavano la faccia (mianzi) e questo per un asiatico, figurarsi un cinese, è la cosa più importante. E tutto è andato “bene”: spettacolo, organizzazione, impianti, edifici, metropolitane e ferrovie nuove, record battuti e Cina prima nel medagliere grazie ad atlete bambine, tuffatrici sincronizzate al nano secondo, mamme sollevatrici di peso, atleti di ping pong e volano (sport nazionali) osannati. La faccia non si è persa ma la massa di turisti previsti non è arrivata e negozianti, albergatori, tassisti, ristoratori si sono lamentati. Quasi tutti gli stranieri senza visto di lavoro hanno dovuto lasciare la Cina per poi rientrarci con visti turistici (pochissimi i visti L, business, rilasciati) o aspettare la fine dei giochi.

E la fine è arrivata con le migliori paraolimpiadi mai realizzate (da diversi anni nelle grandi e moderne città cinesi ci sono i percorsi per non vedenti sui marciapiedi) e tutto è tornato alla normalità: negozi di dvd pirata, carretti con cavallo di contadini che vendono i loro prodotti in centro a Beijing in barba alla legge, tricicli, contraffazioni nei mercati (per la cultura cinese copiare una cosa è rendere omaggio, è dire: “Vale diffonderla”).

In settembre la navetta spaziale Shenzhou VII (Vascello Divino) ha portato 3 astronauti a passeggiare nello spazio, sventolando la bandiera nazionale, parlando di collaborazione spaziale  internazionale. Lo scandalo del latte alla melamina, che ha coinvolto decine di migliaia di neonati con alcuni morti, ha portato ad una maggiore attenzione alla sicurezza alimentare da parte di tutti.

Alla sessione di fine anno del Pcc, svoltasi in ottobre, Hu Jintao ha ribadito che: “Solo il socialismo può salvare la Cina”. In fondo anche questo non cambia. Lo aveva capito Mao nella sua semplicità: bisogna dare una speranza alla massa di contadini afflitti dalla povertà, dalle inondazioni, dalle pestilenze come i topi. Il 26 gennaio si entrerà nell’anno del bue, il topo se ne va. Arriva il bue, animale agricolo, placido, ruminante, distaccato. lavoratore. Il bue, il toro...che vede sempre rosso.

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