Monica Mangioni - Adelaide Spadafora
Mostra Pittorica - Monica Mangion
Parole di Marco Marsili
Mostra Fotografica di Adelaide Spadafora
Parole di Nicola Favaro
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Le "città galleggianti", i più grandi oggetti semoventi mai costruiti dall'uomo, sono parte integrante della mitologia del XX secolo. Romanzi, canzoni, opere cinematografiche hanno sancito l'appartenenza dei transatlantici a categorie più vaste di quelle dei semplici mezzi di trasporto, per quanto tecnologicamente avanzati. I transatlantici di linea, prima dell’avvento dell’aereo, erano i soli mezzi di trasporto passeggeri, merci e posta per collegare l’Europa con le Americhe e l’Australia. Il mondo dei transatlantici rappresentava il gran lusso dei più prestigiosi alberghi e ristoranti del mondo, ma anche la miseria dell’emigrante racchiusa nelle valigie di cartone piene di sogni.
Ogni compagnia di navigazione, ogni nave, offriva soluzioni diverse alla grande avventura delle traversate oceaniche. Stime elaborate dal Ministero degli Interni, ci ricordano che tra il 1876 e il 1915, oltre 14 milioni d’italiani emigrarono verso il Nord Europa e, soprattutto, verso le Americhe.
Si trattò di un fenomeno di estrema miseria riguardantepastori, contadini, manovali, falegnami, muratori che abbandonarono le loro case per non morir di fame. I transatlantici nacquero quindi principalmente per soddisfare la richiesta di tanti emigranti di andare nelle Americhe in cerca di fortuna, ma il lucroso traffico del trasporto degli emigranti subì un tracollo terribile nel maggio 1921 quando il congresso americano,votando il Dillingham Immigration Act limitò drasticamente l’immigrazione.
Stava nascendo, per fortuna, una nuova forma di turismo popolare composta di studenti ed ex combattenti americani desiderosi di passare le vacanze in Europa e rivedere in pace campi di battaglia e città che avevano conosciuto durante la guerra.
Eliminati dalle loro navi i grandi spazi di stiva originariamente destinati agli emigranti, gli armatori del Nord Europa costruirono, al loro posto, piccole, modeste cabine destinate alla nuova clientela.
La fine del sogno.
Nelle prime ore del mattino del 20 maggio 1927, il colonnello americano Charles August Lindberg, partì da solo da New York a bordo del suo aereo, lo Spirit of Saint Louis, e, trasvolato l’oceano Atlantico, senza scali ed in una sola tappa, dopo un volo di 33 ore e 30 minuti atterrò alle 22.19 del 21 maggio all’aeroporto Le Bourget di Parigi. Il meraviglioso volo di 5.700 chilometri destò l’ammirazione di tutto il mondo e diede l’avvio alla navigazione transoceanica. Per la prima volta il continente americano e l’Europa erano stati collegati non da una nave, ma da un aereo; un avvenimento che gli armatori dei transatlantici avrebbero ricordato in seguito come l’inizio di una sconfitta.
ISLANDA Mostra Fotografica di
Dal 8 al 28 Maggio PAOLO LAZZARINI
Viaggio attraverso una terra magica e desolata dove ghiaccio e fuoco si incontrano circondati da verdi e soffici prati.
foto di Paolo Lazzarini
info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Interpretazione di un viaggio nei particolari della natura costantemente intorno a noi, quella più piccola, quasi invisibile a chi è preso dalla realtà di tutti i giorni.
Attraverso un sottile legame di similitudini, colori e forme l’esposizione ci riporta ad una quotidianità costruita e spenta, dimostrando che tutto questo può comunque risultare piacevole, appagante, quasi indispensabile.
Alcune Semplici Regole Ecologiche
di BOBO SANTO OTERA
La regola di Bergmann mette in relazione il variare della taglia e del rapporto superficie/peso corporeo di alcuni vertebrati omeotermi con la temperatura ambientale; in particolare, all’interno di una stessa specie, o in specie molto prossime, a parità di altri fattori ambientali ( disponibilità di cibo, densità di popolazione, effetti di competizione o di predazione ), gli animali delle aree di distribuzione più fredde presentano taglie maggiori.
La regola di Allen afferma che si osserva una diminuizione della superficie delle appendici (orecchie e coda) nei mammiferi distribuiti nelle zone più fredde, rispetto a quelle più calde .Un esempio classico è la variazione graduale della lunghezza delle orecchie e del muso nella volpe polare, nella volpe comune e nella volpe del deserto .
La regola della pelliccia prende in considerazione il pelame dei mammiferi e il piumaggio degli uccelli, che sono più densi nei climi più freddi. Un tale ispessimento chiaramente comporta una limitata dispersione di calore, cui contribuisce pure un aumento della taglia e una riduzione delle appendici.
VEDERE
E noi ?
Quando cambiano le condizioni climatiche e ambientali………..
Quando l’amore ci lascia o siamo lasciati……………………….
Quando le condizioni sociali e politiche tengono prigionieri i nostri desideri … per tanto tempo………………………………
Quando ci nasce o muore un figlio, un padre, un fratello………
Quando un incidente, una malattia……………………………….
Quando una differenza, il suo avvisarci crea…… meraviglia…….
Quando osserviamo danzare le volpi sotto la luna………………..
Per AltoTasso - Bobo Santo Otera
VOLPI
Dal 20 Novembre per un mese sarà possibile visitare presso l’enoteca Altotasso la mostra fotografica personale di Alessandro Fais a cura di Carolina Lio. La mostra, prima esposizione del giovane fotografo torinese, presenta sei fotografie di dimensione 50x75 cm e ha titolo “Pose for me”. Questo – scelto tra i titoli delle opere in esposizione – riassume la filosofia di Fais che fotografa da vicino la natura attraverso delle macro. Le foto si configurano come ritratti dialogati con i piccoli insetti che gli fanno da modelli e che quindi “posano” per lui. Secondi protagonisti sono poi i colori vividi, lucenti e decisi che tra petali di fiori, foglie e sfondi densi creano la scenografia ideale per il palcoscenico su cui i piccoli personaggi si muovono. Essi instaurano un rapporto col fotografo simile a quello tra attore e pubblico. Sembrano coscienti del fatto di essere osservati, danno la sensazione di scegliersi una posizione, quasi di darsi un tono, e a volte di mettere in gioco anche una sorta di vanità come succede nello scatto omonimo alla mostra. Al contempo continuano le loro naturali operazioni, “recitando” la propria parte da attori consumati.
tel: + 39 051 238003
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